Villa Kunkler  (sec. XVI – XIX)

Ex convento dei frati Cappuccini, e oggi proprietà Piccioni, è conosciuta anche come Villa Byron, in onore al famoso poeta inglese George Gordon Byron che vi ha soggiornato. Ma non fu l’unico illustre ospite a dimorarci: la villa affittata da Byron, fu infatti abitata per un periodo, tra il 1817 e il 1818, da Percy Shelley, sua moglie Mary e la moglie di Byron, Claire Clermont. Una lapide murata accanto all’ingresso ricorda il soggiorno di Shelley che qui scrisse i capolavori “Giuliano e Maddalao”, il primo atto del dramma lirico “Prometeo liberato” e il poemetto “Versi scritti fra i Colli Euganei”. Dopo la metà del 1800 il complesso fu acquistato dalla famiglia di origini svizzere Kunkler. Eretta intorno al 1870 secondo una tipologia architettonica tipica dell’area alpina, colpisce subito per il suo singolare prospetto la scuderia – che si nota anche dall’esterno – voluta dal barone Kunkler: le strutture lignee sono opera raffinata del cadorino Valentino Panciera detto ”Basarel”, espertissimo scultore in legno che aveva bottega a Venezia. La Villa, invece,  ha la disposizione dei volumi a “U”, attorno ad una corte.  Di particolare pregio il parco che la circonda.


Visita esterna.