Itinerario

I protagonisti del settecento veneto

I secoli eccellenti: un itinerario per autori.

Il Seicento e il Settecento sono due secoli artisticamente fortunati per Este: il patrimonio di chiese e palazzi della città si arricchisce di capolavori realizzati dai maggiori artisti dell’epoca.

Antonio Zanchi (Este 1631 – Venezia 1722)
Sue opere sono conservate nella Basilica di Santa Maria delle Grazie, nei palazzi del Municipio e del Gabinetto di Lettura in piazza Maggiore, in palazzo Mocenigo sede del Museo Nazionale. Nel Duomo si conserva la pala per l’altare maggiore che fu poi sostituita da quella del Tiepolo, mentre il ciclo dei teleri della chiesa della Salute è, per vastità e qualità, il suo capolavoro in città.

Giulio Carpioni (Venezia 1613 – Vicenza 1678)
Soffitti affrescati dal Carpioni si possono ammirare nel palazzo veneziano dei Mocenigo, attuale sede del Museo Nazionale.

Mattia Bortoloni (Canda 1696 – Milano 1750). Fu tra i più grandi frescanti del ‘700, assieme a Crosato e Tiepolo, detenendo anche il primato della più grande superficie affrescata a tema unitario al mondo: la cupola del santuario di Mondovì (mq 6032).
A Este interviene nella decorazione della galleria di Villa Contareni, detta Vigna Contarena, con scene mitologiche e allegorie.

Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770).
Este conserva uno dei più grandi capolavori su tela del Tiepolo, la pala raffigurante ‘Santa Tecla libera Este dalla pestilenza’. Fu collocato sull’altare maggiore del Duomo di Santa Tecla il 24 dicembre 1759 e misura 675 x 390 cm.

Nei siti toccati in questo percorso si ritrovano opere di molti altri artisti del periodo, quali Nicola Grassi, Antonio De Pieri, Jacopo Amigoni, Giovanni Scajaro.