Le Ceramiche d’Este vantano una delle più famose e antiche tradizioni manifatturiere d’Europa; quello ceramico è uno dei settori economici più longevi della storia della città, con botteghe e rinomate manifatture aperte al pubblico.


    Un po' di storia

    I primi abitanti della zona hanno certamente, come tutti i popoli antichi, manipolato la creta e hanno creato i primi rudimentali oggetti. Questi oggetti erano solo essiccati al sole e bisognerà aspettare la scoperta della cottura per arrivare alla ceramica vera e propria. Col passare dei millenni la ceramica va perfezionandosi: si usano tecniche e materiali diversi, e dalla ceramica per usi domestici si arriverà poi alla ceramica che timidamente si accosta all’arte. In principio si tratta solo di qualche piccolo motivo ornamentale o di qualche scritta nella lingua usata. Poi si perfezionano le forme, si arriva al colore e infine alla vera decorazione pittorica, il tutto studiando e sperimentando tecniche sempre diverse.
    Il Museo Nazionale Atestino conserva la mirabile e copiosissima documentazione della ceramica dei cosiddetti “periodi atestini”. Da questi si passa quindi all’epoca romana, dove la ceramica è fiorentissima: vasi, anfore e lucerne portano impresse le “firme” degli artefici o delle fabbriche. All’epoca romana segue un periodo di stasi, senza che la ceramica lasci tracce. Verso il 1200-1300 la ceramica ha un nuovo impulso dovuto ai nuovi metodi: ceramica graffita, ceramica a vetrina ingobbiata ecc. Per il periodo che va dal 1300 al 1600, in atti di notai e nei registri parrocchiali, si incontrano “scudelari” “bocalari” “pignatari”, nati e vissuti a Este tra il 1500 e il 1600. Si arriva così al Settecento: viene scoperta anche in Europa la porcellana, che aveva dominato in Oriente. La ceramica riceve tuttavia un nuovo impulso ad Este: tra i maestri della ceramica del ‘700 molto noto fu Girolamo Franchini. Este produceva anche la maiolica e in particolare si rese peculiare la specie nera (“roba nera lustra”), caratterizzata da un minore costo produttivo e un prezzo di vendita inferiore a quello della terraglia bianca.

    Oggi (e domani)

    Le Ceramiche d’Este attuali hanno fatto della tradizione il loro cavallo di battaglia:traggono infatti ispirazione dalla produzione storica di Este, talvolta reinterpretandola e talvolta riproponendola in chiave attuale.
    La grande qualità dei manufatti prodotti ad Este è conosciuta ed apprezzata in tutta Italia e nel mondo: le aziende infatti lavorano assieme ai grandi marchi del design e della moda internazionale, nonché ad artisti di fama, che scelgono il cotto d’Este per la produzione di oggetti pregiati per un mercato sempre più competitivo. Este conserva un grande numero di stampi originali che servirono (e servono ancora oggi) per la fabbricazione degli oggetti antichi. Gli stampi sono attualmente distribuiti nelle varie fabbriche atestine, che sono da considerarsi le vere continuatrici della manifattura estense.

    FOCUS – Uno, due, tre... come nasce la ceramica

    LAVORAZIONE

    Ci sono tre modi per lavorare la ceramica: al tornio, al colaggio, riempiendo gli stampi con terra liquida (tecnica questa impiegata per oggetti di grandi dimensioni), oppure utilizzando delle presse.

    COTTURA

    Una volta realizzato, il manufatto va passato in forno dove diventa "biscotto". A fine cottura è tolto dal forno ed è pronto per essere decorato. Dopo la decorazione il manufatto sarà sottoposto ad una seconda cottura, mentre una terza è prevista esclusivamente per quegli oggetti che hanno decorazioni in oro o in colore rosso vivo.

    DECORAZIONE

    Tra i soggetti tipici delle decorazioni caratteristiche delle ceramiche di Este spiccano la frutta e la verdura, come vuole la tradizione più classica. Tutte le fasi della lavorazione e delle decorazioni avvengono a mano e per i decori si utilizzano solo colori naturali od ossidi. Una volta decorato, l'oggetto è posto in una vasca contenente polvere di vetro; con questo procedimento, noto con il nome di "cristallina", la decorazione appare lucida e non si stacca più.